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La Newsletter di Laura Garavini

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Care amiche e cari amici in Europa,



in questi giorni stanno arrivando a casa i plichi per votare al referendum costituzionale. Votando NO abbiamo la possibilità di far sentire la nostra voce su una riforma che colpisce in modo molto penalizzante gli italiani nel mondo. Se dovesse venire approvata, invece, il singolo voto di chi vive all’estero varrebbe molto meno. La riforma prevede infatti un taglio lineare dei parlamentari, che non tiene conto del numero dei residenti per ogni territorio. Di conseguenza risultano maggiormente penalizzate certe regioni, ad esempio la circoscrizione estero, che subirà una riduzione in proporzione molto maggiore di quanto non avvenga in Italia. I deputati passeranno da 12 a 8. I senatori da 6 a 4. Un paradosso, se si considera che l‘elettorato, tra gli italiani nel mondo, negli ultimi dieci anni è addirittura raddoppiato. Ecco perché gli italiani all‘estero fanno bene a dire NO ad un riforma che non li rispetta.

Perché è importante votare NO
La riforma in discussione non va a modificare il grosso difetto dell'attuale meccanismo legislativo: il bicameralismo perfetto, cioè il principio secondo il quale entrambi le Camere hanno gli stessi identici poteri. Questo fa sì che la riduzione del numero dei Parlamentari si ripercuota negativamente anche sull'efficacia del Parlamento, peggiorandolo. Perché il suo funzionamento non potrà migliorare se non si cambia l’iter legiferante e le medesime mansioni dovranno essere svolte da un numero inferiore di persone. Insomma, un vero pasticcio. Una presa in giro, in sfregio ai nostri diritti.
 
Le conseguenze di una eventuale approvazione del referendum
Nel caso in cui dovessero prevalere i Sì, aumenterà consistentemente il numero di elettori che fanno riferimento ad un parlamentare. E dunque sarà sempre più difficile raggiungere il proprio rappresentante e coltivare un contatto diretto. Aumenterà solo la distanza tra cittadini ed eletti. E non potrà migliorare nemmeno l'efficienza del Parlamento. Perché la riforma interviene esclusivamente sul taglio del numero dei parlamentari mentre lascia intatto il funzionamento delle due Camere. Non tocca nessun altro aspetto del meccanismo istituzionale. Con l‘unica conseguenza che meno persone dovranno svolgere più mansioni. Dunque è molto probabile il rischio di peggiorare ulteriormente il meccanismo legiferante. Il tutto per risparmiare una cifra che, diversamente da quanto sbandierato dai populisti, é del tutto irrisoria: l'equivalente di un caffè all'anno per ogni cittadino. Un ulteriore motivo per votare convintamente 'No' al referendum costituzionale.

Come si vota
Gli italiani residenti all'estero e iscritti all'Aire riceveranno il plico elettorale all'indirizzo di residenza entro i primi giorni di settembre. A partire dal 6 settembre, gli elettori che non abbiano ricevuto il plico possono richiederne un duplicato all’ufficio consolare di riferimento, contattando l‘ufficio elettorale (al meglio recandosi lì di persona). Sul sito del Maeci sono disponibili tutti i riferimenti e i contatti. Per ulteriori informazioni è possibile consultare le indicazioni ufficiali del Ministero degli Affari esteri a questo link. Attenzione alle scadenze: il plico contenente la scheda votata deve pervenire al Consolato tassativamente entro le ore 16.00 locali di martedì 15 settembre 2020.

Possono votare anche i temporaneamente all‘estero
Al referendum possono votare per corrispondenza anche i tanti italiani che si trovano all‘estero temporaneamente. È necessario però che ne abbiano fatto espressa richiesta al Comune italiano di residenza, entro la data del 19 agosto. Solo in quel caso riceveranno il plico e dovranno a loro volta farlo pervenire al Consolato entro le ore 16 di martedì 15 settembre.

Le ragioni del NO
Nei prossimi giorni, fino alla settimana del voto, interverrò ad una serie di incontri tematici per spiegare le ragioni del 'No', in videoconferenza con i nostri Comitati di Italia Viva, in giro per l‘Europa. Trovate tutti gli appuntamenti sulla mia pagina Facebook, Instagram e Twitter.
Vi aspetto e buon voto: buon NO!


Roma, 7 settembre 2020