Roma, 7 giug. - "Chi più sporca, più deve pagare. Non è giusto che chi vive in Italia solo per poche settimane debba pagare per i rifiuti gli stessi importi di chi ci vive tutto l’anno. Sono decine di migliaia i cittadini italiani residenti all’estero proprietari di immobili in Italia che devono pagare la TARI (tassa sui rifiuti) sebbene la loro casa in Italia sia disabitata e nessuno vi produca immondizia, tranne nei brevi periodi in cui essi rientrano in Italia per ferie".
"Si tratta di una ingiustizia. Ecco perché con due leggi, depositate contemporaneamente al Senato e alla Camera, prima firma rispettivamente Garavini e Schirò, sottoscritte anche da tutti i colleghi eletti all’estero del Pd, Giacobbe, La Marca, Carè ed Ungaro, chiediamo di estendere a tutti i cittadini italiani iscritti all’AIRE proprietari di immobili in Italia, la riduzione di due terzi della tassa sui rifiuti (TARI)".
"Già nel 2015, grazie al Governo Pd, avevamo ridotto di due terzi il pagamento della TASI e della TARI ai pensionati, titolari di pensione estera o in convenzione internazionale proprietari di una abitazione in Italia. Intervento che è andato a beneficio di migliaia di nostri connazionali anziani. Adesso chiediamo che venga estesa la riduzione della tassa sui rifiuti (TARI) per tutti i nostri connazionali, a prescindere dalla titolarità di una pensione, perché riteniamo che debba essere introdotto il principio della parità di trattamento e perché pensiamo sia giusto che i comuni facciano pagare, nel rispetto di una legge nazionale, la TARI in base al periodo di residenza in Italia e soprattutto alla quantità di immondizia prodotta".