Roma, 28 set. - "Uno dei problemi più avvertiti e sofferti tra le collettività italiane all’estero è quello degli indebiti pensionistici. Infatti, secondo stime ufficiali dell’Inps, su 380mila pensioni in convenzione erogate all’estero circa 100mila sono le pratiche di prestazioni indebite per un totale da recuperare di 270 milioni di euro, sia in Europa che nei Paesi extracomunitari. Si tratta ovviamente di una situazione di difficile decifrazione, che lascia molto perplessi visto che non può essere il dolo da parte dei pensionati debitori la causa degli indebiti".
"In una nostra interrogazione presentata sia al Senato (prima firmataria Garavini) che alla Camera (prima firmataria Schirò), chiediamo al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali quali siano le cause di un numero così obiettivamente elevato di indebiti pensionistici vista l’alta percentuale (25 per cento) rispetto al numero complessivo delle pensioni erogate all’estero. Di chi sia la responsabilità di una formazione così anomala degli indebiti e quali possano essere esattamente le modalità di recupero adottate dall’Inps soprattutto in termini di trattenute sulle pensioni in pagamento e di salvaguardia del trattamento minimo".
"Infine chiediamo al Ministero se non ritenga utile ed opportuno valutare la possibilità di introdurre una sanatoria degli indebiti pensionistici per i pensionati italiani residenti all’estero soprattutto per quelli che sono titolari di redditi complessivi inferiori agli importi della No Tax Area Irpef italiana, visto che la Corte Costituzionale ha sostenuto più volte il principio dell’importanza della salvaguardia di pensionati a reddito non elevato che abbiano percepito indebitamente trattamenti pensionistici in buona fede".