Roma, 6 nov. - "Il ruolo della donna nella società va sostenuto con misure concrete. E i regimi pensionistici possono essere un'opportunità per migliorare l'uguaglianza di genere. Per questo, insieme alla collega Schirò, abbiamo presentato in entrambe le Camere una proposta di legge affinché si riconosca la maternità ai fini pensionistici. Proponendo che alle madri vengano accreditati due anni di contribuzione figurativa per la nascita o l’adozione di un figlio. E un anno per la nascita o l’adozione di ogni figlio successivo al primo". "Si tratta di una misura semplice, ma efficace che riconoscerebbe finalmente la valenza sociale dei periodi dedicati alla cura dei figli. E ci porrebbe in linea con gli standard degli altri Paesi europei.
Ad esempio della Francia, dove alle lavoratrici madri sono riconosciuti due anni di contribuzione figurativa per ogni figlio e un eventuale supplemento di pensione. Non a caso la Francia è uno dei Paesi con il più alto tasso di fecondità in Europa". "In Italia il divario uomo-donna non si limita agli stipendi - prosegue la senatrice Garavini - ma coinvolge anche le pensioni. Proprio perché le donne, spesso costrette a rimanere a casa dopo la maternità, presentano un percorso lavorativo più frammentato. E la palesata introduzione della quota100, che coprirà solamente il 10 per cento delle pensioni femminili, non farà altro che acuire le discriminazioni già esistenti. Siamo tra i Paesi più anziani al mondo. Con gli over60 che hanno sorpassato gli under30. Un dato che rende ancora più urgente l'adozione di misure valide, e non farlocche, a sostegno della natalità".