Roma, 23 nov. - "Gli italiani all'estero aumentano. Ma il Governo del cambiamento decide di ignorarli. Diminuendo gli eletti all'estero, nonostante la sproporzione già abissale tra il numero di connazionali nel mondo e quello dei loro parlamentari. L'ipotesi di riduzione contenuta nelle proposte di leggi costituzionali ora al vaglio della Commissione in Senato è grave e antidemocratica". "Mentre a un senatore eletto in Italia corrisponderebbero circa 302.000 elettori, all’estero questo numero sale a 1.375.000. E mentre per un deputato eletto in Italia si prevedono 151.000 elettori, per il collega della circoscrizione estero diventano 687.500. Uno squilibrio iniquo e lesivo dei diritti dei connazionali. La cui partecipazione alla vita democratica del Paese è invece tutelata in Costituzione. Ma la maggioranza ha mai letto l'articolo 48?".
"Non stupisce che questo attacco giunga dalle forze che si sono sempre dichiarate contrarie al voto estero. Le stesse che non sono mai state ripagate dagli italiani nel mondo in termini elettorali. Chi vive al di fuori dei confini nazionali, spesso, ha una visione molto chiara dell'attualità politica italiana. Per questo negli anni di Berlusconi, non hanno mai votato in massa per Forza Italia. E per lo stesso motivo, oggi non votano né Lega né CinqueStelle. Ed è così che i gialloverdi, appena arrivati al potere, decidono di metterli a tacere". È quanto dichiara la Senatrice PD Laura Garavini, Vicepresidente Commissione Difesa.