Roma, 21 mar. - "La maggioranza Lega/5stelle sta continuando a spacciare il decreto sulla pensione di cittadinanza come se fosse un intervento sulle pensioni minime. Di fatto, invece, non le riguarda, tant`è che le pensioni minime non saranno toccate, e rimarranno invariate nel loro importo. La pensione di cittadinanza, lo spieghiamo di nuovo, è una integrazione al reddito familiare che prescinde dalla titolarità di una pensione. Verrà erogata - chissà come e chissà quando visto il caos organizzativo che impera - ad un numero molto limitato di aventi diritto (i requisiti richiesti sono la soglia di età di 67 anni e limiti reddituali molto contenuti)".
"Ma esclude in toto, proprio perché non è un aumento delle pensioni minime, tutti i cittadini italiani residenti all'estero anche se poveri e titolari di pensioni italiane. La pensione di cittadinanza infatti non e' erogabile all'estero perche' la sua concessione e' subordinata alla residenza in Italia sia al momento della domanda (almeno da due anni) sia durante il periodo di percezione". "E' comprensibile che colleghi dei 5Stelle abbiano una visione paradisiaca delle politiche sociali del loro Governo (beati loro). Ma non serve a nulla replicare alle nostre oggettive critiche usando slogan propagandistici e offensivi. Più efficace sarebbe il loro impegno politico volto a modificare i provvedimenti in questione".
"Invece di polemizzare con noi, che lavoriamo per tutelare gli interessi dei nostri connazionali, ci augureremmo che i colleghi della maggioranza si adoperassero a loro volta con il proprio Governo per estendere il reddito di cittadinanza anche ai cittadini italiani residenti all'estero che dovessero rientrare in Italia. E per garantire la pensione di cittadinanza ai quei pensionati italiani residenti all'estero che vivono in situazioni di difficoltà economiche".