Roma, 3 apr. - "Le imposte locali aumentano. L'Imu e la Tasi, che molti nostri connazionali proprietari di immobili in Italia continuano a pagare, rincarano fino al 10%. Crescono anche le addizionali regionali e comunali sull'Irpef. Lo avevamo previsto e denunciato dopo l'approvazione della legge di stabilità per il 2019. È questo l'effetto della legge di Bilancio approvata dall'attuale governo gialloverde che ha riaperto la possibilità per i comuni di aumentare le aliquote dell'Imu, della Tasi e delle addizionali Irpef. (Possibilità che avevamo escluso per diversi anni, introducendo nel 2015 una clausola con il nostro governo di centrosinistra, che ne congelava gli effetti)".
"Adesso invece gli aumenti delle imposte locali toccheranno cinque comuni su sei, come confermato in questi giorni dalla stampa nazionale ed in particolare dal Sole24Ore che ha fatto un sondaggio nazionale consultando molti comuni. Si calcola, in concreto, che potranno essere circa l'80 per cento i comuni che potranno avvalersi dello sblocco del fisco locale (il resto dei comuni, soprattutto quelli delle grandi città, ha già infatti raggiunto l'aliquota massima consentita)". "Ciò significa che gli italiani residenti all'estero proprietari di immobili in Italia, e che non sono titolari di pensione estera, rischiano concretamente un aumento delle tasse sulla casa. Il blocco della cosiddetta leva fiscale, che fu introdotto dai governi di centrosinistra, impediva ai comuni e alle regioni di aumentare tributi locali e le addizionali ed era stato prorogato dal Governo Gentiloni fino a dicembre 2018". "Molti comuni stanno per deliberare le maggiorazioni delle aliquote con il rischio che esse possano arrivare (sommando IMU e TASI) fino all'11,4 per mille sul valore dell'immobile. Una vera stangata anche per i nostri connazionali residenti all'estero".