La Senatrice presenziando alle commemorazioni ufficiali in Belgio
Roma, 8 ago. - "A oltre sessant'anni di distanza, la tragedia di Marcinelle ha ancora molto da insegnarci. A partire dal rispetto verso quanti, allora come oggi, sono costretti da situazioni economiche avverse a cercare la propria strada in un altro Paese, accettando qualsiasi condizione. Quando accaduto l'8 agosto del 1956, con la tragica scomparsa di 262 minatori dei quali 136 italiani, è un monito per i tempi attuali. E ci ricorda che, non molto tempo fa, eravamo noi quelli che partivano in condizioni disperate. Proprio come chi si presenta oggi sulle nostre coste". È quanto dichiara la Senatrice PD Laura Garavini presenziando alla cerimonia per la commemorazione ufficiale della tragedia di Marcinelle in Belgio.
"I connazionali emigrati nel dopoguerra lavoravano in situazioni proibitive e vivevano in alloggi di fortuna. Oggi per noi la mobilità è diventata un valore aggiunto. Una libera scelta di professionisti che desiderano accrescere le proprie competenze all'estero. Al tempo stesso, però, stiamo assistendo a un drammatico ritorno dell'emigrazione di massa, in particolare di giovani dal Sud. La commemorazione di Marcinelle sia occasione per una riflessione più ampia sul fenomeno migratorio, sullo spopolamento che sta subendo il Meridione e sui necessari incentivi per fermare questa emorragia e far rientrare quanti se ne sono andati perché costretti. E non per scelta".
"La miniera del Bois du Cazier è stata teatro della più grande strage dell’emigrazione italiana. Commemorarla nella Giornata mondiale dedicata al sacrificio del lavoro degli italiani nel mondo è un dovere morale e un'occasione per accrescere la nostra consapevolezza civile. Rendendo omaggio ai minatori di Marcinelle, ricordiamo il sacrificio di quanti pagano con la vita il mancato rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro. Le morti bianche sono una piaga ancora troppo diffusa - conclude la Senatrice -. Che l'Europa non può e non deve permettersi".