Roma, 10 feb. - "L'europeismo non è più un sentimento scontato. Mentre in precedenza rappresentava un sentimento comune per gli italiani, ora viene messo in discussione da tendenze di stampo sovranista. Un mutamento epocale che non può lasciare indifferenti Paesi fondatori come l'Italia e Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi". Lo ha dichiarato la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente vicaria Gruppo Italia Viva-Psi, aprendo i lavori del convegno 'L'Europa del futuro: la nostra casa comune. Il contributo di Italia e Benelux' da lei promosso oggi nell'aula della commissione Difesa in Senato, in qualità di Presidente del Gruppo di amicizia interparlamentare Italia-Benelux.
"Dal Trattato di Roma ad oggi, alle soglie della Conferenza d'Europa, esiste un filo ideale tra Italia e Benelux. Un legame rafforzato dalla presenza di tanti concittadini italiani che vivono in Lussemburgo, Belgio e Paesi Bassi, perfettamente integrati e ormai parte attiva nella società". "Partendo da queste basi siamo chiamati a portare avanti i rapporti di amicizia tra i rispettivi Paesi, attraverso la diplomazia e il dialogo parlamentare. In questo modo possiamo gettare le basi per costruire un futuro rapporto di scambio reciproco, sia culturale che economico. Puntando alla valorizzazione dei nostri comuni ideali sul futuro dell'Unione Europea" ha concluso la senatrice.
Al convegno, moderato da Antonio Argenziano Presidente dei Giovani Federalisti Europei, sono intervenuti Alain De Muyser, Segretario Generale dell’Unione Benelux, Laura Agea, Sottosegretaria agli Affari Europei, Paul Dühr, Ambasciatore del Lussemburgo, Frank Carruet, Ambasciatore del Belgio, Elena Basile, Ambasciatore dell'Italia a Bruxelles, Joost Flamand, Ambasciatore dei Paesi Bassi, Andrea Perugini, Ambasciatore dell'Italia a L'Aja, Nicola Verola, Direttore Centrale per l’Integrazione Europea della Farnesina, Giorgio Novello, Vice Presidente Avio Spa, e i parlamentari componenti del Gruppo di amicizia Fiammetta Modena, Massimo Ungaro, Francesco Berti, Giuseppina Occhionero, Giovanni Russo.