Roma, 15 apr. – “Possiamo esserne certi: lo stanziamento di ingenti risorse pubbliche per il post-coronavirus scatenerà di certo gli appetiti delle peggiori organizzazioni criminali. Questo non significa però che si debba bloccare tutto. O, peggio ancora, che si debbano introdurre accorgimenti talmente burocratici da penalizzare le imprese sane. L’economia pulita va aiutata. Tutt’altro farebbe il gioco delle mafie. E va aiutata con strumenti snelli, che garantiscano la facile fruibilità dei finanziamenti”. “Lo strumento c’è già: la tracciabilitá dei finanziamenti è già ampiamente sperimentata nel nostro sistema di prevenzione dalle infiltrazioni. L’abbiamo già applicata con successo per EXPO 2015, insieme alla vigilanza collaborativa per gli appalti. Strumenti che hanno funzionato molto bene e che ora vanno solo ricalibrati su questa emergenza”.
“Hanno ragione il Procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho e gli inquirenti Melillo e Greco. Non è togliendo di mezzo il rispetto delle regole e le misure di prevenzione dalle mafie più elementari che riusciremo ad uscire bene da questa emergenza, anzi dobbiamo fare in modo, come sistema Paese, che i furbi ed i veri e propri criminali vengano messi fuori gioco. Con regole semplici. Per quanto possibile con interventi di filtraggio preventivo, e l’applicazione seria delle misure di prevenzione antimafia già in atto. Così che le risorse economiche pubbliche vadano a chi ha veramente bisogno, tagliando fuori la criminalità”.
“L’introduzione della tracciabilitá finanziaria ha funzionato per EXPO 2015: dopo le prime infiltrazioni scoperte ed i primi casi di corruzione, invece di fermare tutto o di mettere regole che avrebbero potuto causare ritardi il Governo Renzi rilanciò l’ANAC e nominò Raffaele Cantone. L’ANAC usò per l’EXPO la vigilanza collaborativa, facendo un’analisi preventiva degli appalti, affiancata dalla struttura di prevenzione realizzata dal Ministero dell’Interno e dalla DIA sul modello del terremoto. Il risultato è stato una manifestazione di grande successo”.
“L’estensione di questo strumento, oggi, può essere la strada da seguire per permettere una celere ripresa economica, all’insegna della legalità. Anche alla luce delle recenti dichiarazioni della Banca d’Italia che ha confermato la fattibilità del tracciamento dei prestiti”. Lo ha dichiarato Laura Garavini, Presidente della Commissione Difesa del Senato, intervenendo alla radio pubblica tedesca Inforadio.