Roma, 9 mar. - "La vaccinazione di massa non solo garantisce al paese di ripartire. Ma è anche un diritto basilare e primario. Ecco perché vanno messi nelle condizioni di potersi vaccinare in Italia, nel luogo di domicilio, anche quegli italiani che si trovino temporaneamente in Italia, pur essendo iscritti all'Anagrafe dei residenti all'estero (Aire). Stessa cosa per quegli italiani iscritti all’Aire che scegliessero di venire in Italia per essere vaccinati, nel momento in cui la vaccinazione sarà aperta a tutti i cittadini. Alcuni connazionali Aire sono rimasti bloccati in Italia in seguito alle limitazioni imposte dal Covid alla mobilità internazionale. Oppure hanno scelto di restare vicini ai loro congiunti in Italia. A queste categorie è attualmente preclusa la possibilità di usufruire delle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. Di conseguenza, non possono ricevere il vaccino in Italia pur trovandosi qui. Ma non possono farlo neppure nel Paese di residenza estera".
"È importante, invece, consentire anche agli iscritti Aire la vaccinazione contro il Covid-19. Permettendolo in una prima fase a coloro che rientrino nelle fasce sensibili previste dal piano vaccinale. Ed estendendolo a tutti coloro che, pur essendo residenti all’estero preferiscano vaccinarsi in Italia, nella fase in cui non saranno più previste restrizioni nemmeno per i residenti in Italia". Lo dichiara la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente commissione Esteri.