La Senatrice presentando un'interrogazione al Ministero per gli Affari Esteri
Roma, 7 mar. - "I Comites sono il punto di riferimento territorialmente più vicino agli italiani nel mondo. Ma rischiano di non poter più svolgere le proprie attività. Il loro lavoro è ormai a rischio. A causa dei tagli lacrime e sangue di questo Governo. Che, nell'ultima legge di Bilancio, ha praticamente dimezzato il budget a loro disposizione". "I componenti dei Com.It.Es. prestano la loro opera in forma volontaria e gratuita, affrontando spesso lunghi viaggi per partecipare alle riunioni a causa delle grandi dimensioni delle singole circoscrizioni consolari. Con la diminuzione dei fondi non si riesce più nemmeno a rimborsare ai commissari le spese per i loro spostamenti. Assurdo.
Roma, 7 mar. - "Non può essere una festa per la donna, finché permangono le diseguaglianze di genere in atto. I dati ci raccontano un'Italia ancora troppo arretrata dal punto di vista della parità tra sessi. Sia in termini salariali che di opportunità occupazionali, che di conciliazione tra carriera e genitorialità. Siamo un Paese nel quale è troppo difficoltoso conciliare la vita familiare con quella lavorativa. Con la triste conseguenza che, sempre più frequentemente, le donne italiane, una volta diventate madri, sono costrette a sacrificare il proprio posto di lavoro. Scontrandosi con tutta una serie di difficoltà che spesso precludono loro la possibilità di rientrare nel mercato del lavoro dopo la maternità. E non è un caso che molte giovani donne, consapevoli di queste difficoltà, sempre più frequentemente rinunciano alla maternità, determinando un crollo delle nascite nel nostro Paese".
Roma, 7 mar. - "Una falsa interpretazione della legge Controesodo da parte dell'Agenzia delle Entrate sta provocando la pretesa di ingiusti rimborsi erariali a danno di „cervelli" rientrati dall'estero. Bisogna porre rimedio in fretta perchè si tratta di un errore che rischia di provocare l'effetto esattamente inverso a ciò che la legge si proponeva. È di questi giorni la notizia che l'Agenzia delle Entrate sta richiedendo a ricercatori e docenti (rientrati in Italia in virtù delle agevolazioni previste dalla legge n. 78 del 2010) di rimborsare gli sconti fiscali di cui hanno beneficiato nel corso degli anni. Vengono richieste cifre anche ingenti adducendo come motivazione il fatto che non ne avrebbero avuto diritto in quanto non iscritti all'AIRE. Proprio perchè non iscritti all'AIRE sarebbero da considerarsi fiscalmente residenti in Italia anche se svolgevano all'estero attività di ricerca o docenza (e per quest'ultimo motivo non possono essere considerati lavoratori che trasferiscono dall'estero in Italia la loro residenza fiscale").
Roma, 6 mar. - "È l'ennesima porta in faccia, sbattuta sul muso agli italiani all'estero dal Governo giallo verde. Hanno infatti votato contro alla istituzione del Comitato degli italiani all'estero al Senato. Dopo avere cancellato il fondo cultura - dopo avere dimezzato le risorse per gli organi di rappresentanza di base, Comites - dopo avere iniziato l'iter per una drastica riduzione dei parlamentari dall'estero. Ora i gialloverdi hanno impedito la costituzione del Comitato per le questioni degli italiani all'estero del Senato, bocciando in Aula la mozione presentata dal PD, primi firmatari Giacobbe, Garavini e altri".
Roma, 6 mar. - "Sottosegretario Merlo, se ci sei batti un colpo. Il Governo dice no al Comitato per le questioni dei connazionali all'estero. I cinquestelle, che all'inizio avevano aderito alla mozione PD, hanno ritirato le firme in vista del voto in Aula al Senato. Nel totale silenzio del Sottosegretario con delega per gli italiani nel mondo. Evidentemente i 5 stelle sono stati richiamati all'ordine dal vero titolare dell'esecutivo, ossia la Lega. Che, come è noto, è da sempre nemica degli italiani all'estero. E come al solito i pentastellati, arrivato lo stop del Carroccio, hanno obbedito senza colpo ferire. Ora ci auguriamo che almeno il Sottosegretario Merlo abbia un sussulto di dignità. E che non si presti, come gli altri suoi alleati, a spese degli italiani all'estero. Ha ancora qualche ora di tempo: si opponga a questa decisione e convinca il Governo a tornare sui suoi passi".
Roma, 5 mar. - "Buon lavoro al nuovo Segretario del PD, Nicola Zingaretti, e grazie a tutti i candidati, presentatisi alle primarie. Anche a chi si è candidato sui territori, a sostegno delle diverse mozioni. Le primarie del PD sono la risposta più bella che si potesse dare all‘attuale governo, oscurantista e sovranista. Una grande festa democratica, con una numerosa partecipazione, anche da parte degli italiani all'estero. Oltre 10mila connazionali hanno fatto sentire la propria voce. Persone che in molti casi hanno dovuto percorrere anche diversi chilometri per andare a votare nel proprio seggio di riferimento. La dimostrazione che la democrazia è tutt'altro che superata. E che lo spirito di partecipazione e condivisione che ha sempre caratterizzato i nostri elettori è più vivo che mai".
La Senatrice, presidente al Senato dell'Intergruppo parlamentare federalista europeo, intervenendo all'assemblea del Movimento Europeo Italia
Roma, 28 feb - "Le prossime elezioni europee saranno l'occasione per riaffermare l'idea di un'Europa dei cittadini. Una federazione di Stati amici e alleati, che dialogano nelle diversità. Oggi tanti giovani si sentono prima europei. E poi italiani, tedeschi, francesi o spagnoli. È questa l'Europa che amiamo. È questa l'Europa che vogliamo riaffermare con il voto di maggio. Per realizzare tutto questo, però, dobbiamo vincere i sovranismi. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte alle urne. Affinché la federazione di Paesi amici immaginata dai ragazzi di Ventotene diventi la nostra realtà". È quanto ha dichiarato la Senatrice Garavini, Presidente al Senato dell'Intergruppo parlamentare federalista europeo, intervenendo all'assemblea del Movimento Europeo Italia.
Roma, 27 feb. - "Il Decreto su reddito e pensione di cittadinanza penalizza fortemente gli italiani all'estero, escludendoli da quasi tutti i benefici introdotti. Non sappiamo se il Governo abbia intenzionalmente progettato una tale ingiustizia, oppure se si tratti di una grave dimenticanza. Di certo è assordante il silenzio dei parlamentari eletti all'estero di Lega, 5 stelle e MAIE, oltre che del Sottosegretario con delega per gli italiani all'estero, Ricardo Merlo. Il provvedimento prevede infatti diverse iniquità per gli italiani nel mondo. Innanzitutto l'esclusione dal reddito di cittadinanza di quei connazionali, soprattutto giovani, che, dopo un periodo di residenza regolare all'estero, decidono di rientrare in Italia ma non possono far valere il requisito dei due anni di residenza in Italia immediatamente prima della presentazione della domanda.
Intervento in aula della parlamentare per il dibattito sul decretone
Roma, 26 feb. - "Il Governo sbatte la porta in faccia agli italiani nel mondo. Tutti coloro che intendono rientrare in Italia, dopo un breve periodo all‘estero, non potranno usufruire del reddito di cittadinanza, e neppure delle misure di sostegno alla occupazione. Il Governo infatti ha previsto un requisito molto ingiusto: dieci anni di residenza in Italia, gli ultimi due dei quali continuativi. In questo modo preclude la possibilità di usufruirne a tutti gli italiani all'estero che sono nati fuori e desiderano trasferirsi in Italia e a tutti quelli che dopo essere andati recentemente all‘estero, intendono rientrare. Magari proprio nel tentativo di sfuggire a situazioni di povertà".
Roma, 21 feb. - "Vogliono colpire gli stranieri, ma alla fine penalizzano anche gli italiani. Per inseguire politiche xenofobe e razziste, i cinquestelle hanno introdotto il vincolo dei dieci anni di residenza per usufruire del reddito di cittadinanza e delle misure di sostegno all'occupazione. Peccato che questo requisito escluda di fatto tutti gli italiani all'estero che desiderano rientrare. Quegli stessi connazionali che spesso sono partiti proprio alla ricerca di un lavoro e di un reddito. E che quindi dovrebbero essere i primi destinatari delle misure di sostegno e per il ricollocamento al lavoro, là dove decidessero di tornare in Italia".
Roma, 19 feb. - "Urlavano onestà. Si sono ridotti a fare i lacchè di Salvini. E non hanno avuto nemmeno il coraggio di metterci la faccia. Per giustificarsi si sono affidati a una finta votazione su una piattaforma accusata da sempre di non garantire la privacy degli iscritti. Innescando le proteste dei loro stessi parlamentari. Una farsa, messa in scena per evitare le contestazioni da parte della loro base, che in realtà li sta iniziando a criticare sulle tantissime promesse mancate. Il Ministro degli Interni non sarà processato e sfuggirà così alla giustizia. Proprio grazie a quelli che si definivano contro la casta. Quei 5stelle che fino a ieri ad ogni voto della Giunta per le immunità hanno sempre recitato la parte dei forcaioli, invocando le manette, o peggio ancora la forca, per il parlamentare di turno. Ma adesso, pur di salvare la propria poltrona, si sono inventati un alibi. Volevano aprire le istituzioni come una scatoletta di tonno. Finora l'unico risultato che hanno ottenuto è stato svilirle. La vera casta sono loro". È quanto dichiara la Senatrice Pd Laura Garavini, Vicepresidente Commissione Difesa in Senato.
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